ITALIA  
 
Commodore 64 vs. Sinclair Spectrum :: Altre Caratteristiche
 
 
Particolare della
tastiera del C64 C
Una Saga per lo Spectrum
Nonostante le limitazioni della sua tastiera, lo Spectrum rappresentava uno strumento economico in grado di fare dell'onesto word processing. Questo diede vita ad un fiorente mercato di tastiere aggiuntive, specialmente in Gran Bretagna. Le più economiche partivano da 30-40 Sterline, ma spendendo un po' di più si poteva acquistare una delle tastiere Saga, di ottima fattura e le più ambite. La Saga 1 Emperor si applicava sopra lo Spectrum dopo aver tolto la parte superiore del case, aveva 67 tasti e costava di listino circa 55 Sterline [3]. Con circa 70 Sterline si poteva acquistare la Saga Elite da 87 tasti, un tasto per ogni funzione dello spectrum più tasti numerici extra. Fino ad arrivare, per chi se la poteva permettere, alla splendida Saga 2001 ad infrarossi da 99 tasti con tastierino numerico separato, da 119 Sterline [4]. Per capire quanto potesse influire sul costo di un computer una buona tastiera si consideri che lo Spectrum 16K costava 129 Sterline appena uscito e 99 Sterline in seguito.

Saga 1 Emperor a 67 tasti
 

La tastiera

La tastiera è sempre stato uno dei punti deboli dello Spectrum, un fatto che veniva riconosciuto già all'epoca. I problemi nascevano dall'adozione di una tastiera a membrana, un design volutamente economico per non influire sul costo della macchina e caro dalla casa britannica che lo aveva già adottato nei suoi modelli precedenti. Nello Spectrum rispetto alle problematiche tastiere a sfioramento dello ZX80 e ZX81 si era fatto un piccolo passo in avanti con l'utilizzo di tastini di gomma. La stessa stampa inglese tuttavia non ne era rimasta certo entusiasta, notando come, seppure rappresentasse un miglioramento, essa fosse ben lontana dalla qualità di una IBM [1] e definendola tiepidamente come la cosa più vicina ad una vera tastiera alla quale la Sinclair fosse pervenuta [2]. Esaminiamola più in dettaglio: la tastiera è costituita da un unico pezzo in in gomma nella quale sono ricavati i piccoli tasti. Sotto di essa si trova una sottile membrana in plastica con piste conduttrici. Premendo un tasto, che è cavo all'interno, esso scivola e preme sulla membrana chiudendo un contatto. I problemi con questa soluzione sono molteplici. La digitazione veloce è ostacolata sia dalle dimensioni minute, sia dal fatto che i tasti tendono a svicolare di lato se non premuti bene al centro, un problema che si avverte facendo molto word processing. Il numero ridotto dei tasti, appena 47, porta inoltre ad un frequente uso degli shift, rallentando ancor di più le operazioni di scrittura e programmazione. I connettori che giungono alla scheda madre sono ricavati sulla membrana stessa e tendono facilmente a diventare fragili e a lacerarsi col calore e col tempo. Questo portava a continui rattoppi e nuovi malfunzionamenti. La soluzione definitiva era cambiare la membrana fino a quando... anche questa non cominciava a lacerarsi.

La tastiera del Commodore 64 è una tastiera di discreta qualità, resistente ed affidabile, anche considerato il costo e la fascia della macchina. La sua qualità non raggiunge certo quella di una tastiera IBM, ma è analoga a quella delle tastiere che potevamo trovare su un Apple II Plus o un Commodore PET. I tasti sono 66, compresi 4 tasti funzione e doppio shift, soddisfacenti al tocco e garantiscono un'agevole digitazione. E' la stessa montata sul VIC-20 ed è costituita da perni mobili con molla e tasto incastonato a pressione. Premendo un tasti il perno scende chiudendo un contatto e ritornando nella posizione iniziale. I contatti con la scheda madre sono realizzati mediante un fascio fili elettrici riuniti in una contattiera.
La tastiera dello Spectrum Plus
Nel 1984 viene introdotto lo Spectrum Plus, un restyling del vecchio Spectrum senza alcuna modifica hardware ma con un nuovo case ed una nuova tastiera. Rispetto alla vecchia tastiera quella nuova presentava tasti in plastica di maggiori dimensioni ed in maggior numero, e costituiva un innegabile miglioramente rispetto al passato. Tuttavia nascondeva ancora un design economico poiché sotto ai tasti continuava ad esservi una membrana con i medesimi problemi della precedente, ed i nuovi tasti tendevano a scollarsi o ad impuntarsi per il troppo uso.
Tastiera dello Spectrum Plus
 
Porte e connettori I/O

Con il progetto orientato a creare una macchina didattica, economica e dalle caratteristiche semplici, anche l'espandibilità sullo Spectrum era stata sacrificata. Il computer aveva una uscita RF per il collegamento alla TV, due connettori audio (uno di ingresso ed uno di uscita) primariamente dedicati al registratore ai quale prestare qualche attenzione (ad esempio non collegare entrambe gli spinotti in fase di registrazione per non creare fastidiosi loop) e una porta parallela di espansione per eventuali periferiche aggiuntive. Questa rappresentava per lo Spectrum l'unica vera porta verso l' esterno. Sebbene ciò non abbia impedito il fiorire di espansioni ed interfacce di vari tipi, queste dovevano continuamente litigarsi l' unico accesso disponibile, ed in alcuni casi non vi era proprio il modo fisico di farle coesistere, costringendo l'utente a noisi stacca-attacca. Non era possibile utilizzare un joystick senza avere un'apposita interfaccia, la Sinclair Interface 2 o una equivalente di terze parti (stando attenti che fosse supportata dai propri giochi preferiti); non era possibile collegare i microdrive senza avere la Sinclair Interface 1; se si acquistavano altre periferiche bisognava considerare la presenza o meno di un passante, per non ritrovarsi poi a dover continuamente collegare e scollegare le diverse unità; non era possibile collegare un monitor, a meno di non aprire il computer e prelevare il video composito a monte del modulatore RF invalidando però la garanzia. E così via.
Panoramica delle porte dello Spectrum
 
Il Commodore 64 nasceva con un ampia dotazione di porte sia per accogliere le numerose periferiche di cui la Commodore lo avrebbe dotato nel tempo, sia per fornire un'ottima espandibilità di base all'utente da un lato, ai produttori di hardware dall'altro. Accanto al connettore di alimentazione il C64 presentava due porte di input gestite dall'integrato 6526 CIA in grado di accogliere joystick, paddle o altri dispositivi di controllo, tavolette grafiche, mouse o un tastierino numerico. Sul retro erano disponibili ben 6 connettori. Una prima porta in grado di accogliere cartucce con giochi e programmi su ROM ma anche interfacce ed espansioni di vario genere. Un connettore per il bus seriale al quale collegare le periferiche standard Commodore come disk drive e stampanti. Tra l'altro tali unità disponevano tutte di un passante e potevano essere concatenate (daisy chained) per collegarne al computer fino ad 8 in cascata, per cui tale connettore poteva in realtà alloggiare ben più di un dispositivo. Un connettore di I/O audio-video con uscita composita per monitor, uscita audio (ad esempio per collegare il computer ad un amplificatore hi-fi) ed ingresso per una fonte audio esterna da mixare con l'output del SID. Una porta dedicata al registratore Datassette che è in realtà una seriale RS-232 a 12V e può essere trasformata in una RS-232 standard con un semplice convertitore di livello. Una porta parallela denominata user port in grado di alloggiare ulteriori espansioni senza impegnare le porte precedenti. Ed infine l'uscita RF per il televisore.
Porte laterali del C64
Panoramica delle porte posteriori del C64
   

Alimentazione

Una delle peculiarità delle macchine Sinclair era l'assenza di un interruttore di accensione, caso quasi unico nel panorama degli home computer. Si trattava anche in questo caso di una scelta volta al risparmio, come già osservato più volte, che costringeva l'utente a staccare l'alimentatore dalla parete o direttamente il connettore dalla macchina per spegnere il computer. L' alimentatore dello Spectrum era un normale alimentatore da parete compatto da 9V e 1400 mA. La scelta di un'alimentatore standard, se da un lato permetteva alla Sinclair un facile approvvigionamento a costi contenuti, dall'altro obbligava ad inserire all'interno dello Spectrum regolatori monolitici per ridurre la tensione a 5V, ancorati ad una zona metallica dello chassis. Unitamente alle piccole dimensioni del case, ciò portava spesso lo Spectrum a surriscaldarsi con i problemi che alla lunga questo poteva determinare. L'alimentatore del C64 era invece un alimentatore appositamente dedicato e fornito con la macchina. Esso dava in uscita due linee di tensione gią separate a +5V CC e 9V CA. I 9
Volt servivano per i lavori pesanti, tipicamente per alimentare il motore del registratore mentre i +5V erano per la logica e per alcune linee delle periferiche (Il 1541 ha il suo alimentatore). Nel caso del C64 dunque i regolatori stavano dentro all'alimentatore il quale poteva scaldare a piacere essendo ben lontano dal computer,protetto da un fusibile accessibile dall'esterno ed sovradimensionato per precauzione (quello in figura, del C64 C del 1986, assorbe 18W). E laddove servisse una tensione pił corposa, ad esempio per alimentare gli amplificatori audio del SID, i 12 Volts potevano essere generati localmente semplicemente rettificando i 9V AC e sommandoli ai 5V CC. Le dimensioni erano circa doppie rispetto a quelle dell' alimentatore Sinclair.

 

Riferimenti
[1] Personal Computer World, giugno 1982
[2] Your Computer, giugno 1982
[3] Pubblicità in Your Spectrum, n.11,
1984
[4] Your Sinclair, gennaio 1987